Tra l’officina culturale …
Michela Menegus, dopo gli studi classici ad indirizzo linguistico al liceo “A. Pigafetta” di Vicenza e la laurea con lode in “Lingue e Letterature Straniere” – indirizzo filologico all’Università di Venezia “Ca’ Foscari”, si specializza come borsista nella Scuola di formazione del CPV di Vicenza nell’export management, intraprendendo poi una carriera in ambito industriale ed arrivando a ricoprire le funzioni di assistente di direzione marketing e vendite e di direttore vendite.
Nondimeno trascura la sua predisposizione per la linguistica e la didattica, svolgendo per svariati anni l’attività di docente di lingue per i corsi serali presso istituti medi superiori parificati del vicentino. Continua anche a coltivare la passione per le arti e l’enogastronomia, arrivando a fondare nel 2009 l’Associazione Culturale BOLArt©, di cui oggi è Presidente, e diventando nel 2011 sommelier A.I.S..
L’interesse per la cultura territoriale la portano ad approfondire le tematiche e le tecniche della valorizzazione turistica del patrimonio culturale materiale e immateriale, conseguendo nel 2009 il Master in “Governance delle Risorse Turistiche e Territoriali” presso l’Università degli Studi di Padova, facoltà di Archeologia.
Dal 2009 Michela Menegus opera come azienda individuale indipendente nell’ambito delle strategie di comunicazione e di marketing per aziende private, enti territoriali e non, liberi professionisti, associazioni non-profit tenendo anche corsi di formazione e seminari in materia. Nel marzo 2014 è selezionata tra le imprese e i professionisti del turismo e del marketing territoriale nella Regione Veneto per accedere al corso di alta formazione per Territorial Product Manager organizzato dalla Regione Veneto – Dipertimento di Politiche e Cooperazioni Internazionali presso la Fondazione CUOA di Altavilla – Vicenza nell’ambito del progetto europeo CMC – Clusters meet culture. Da oltre sei anni Michela Menegus si occupa anche di formazione in ambito turistico collaborando con primari enti alla strutturazione di profili certificati di professionisti operanti nell’ambito turistico (TWO Territorial Welcome Officer, Designer del prodotto turistico) e perseguendo la ricerca nel settore turistico outdoor, anche come correlatore di tesi di Master. Dal 2016 Michela Menegus tiene il corso di alta formazione per Event Manager che attira e forma allievi da tutta Italia. Nel 2017 è stata partner del progetto europeo Cultural Exibitions meets Gaming. Strategies and digital Skills for Museum Innovators che mirava alla formazione degli operatori culturali finalizzata all’impiego del digitale nella fruizione e comunicazione del patrimonio museale. Nel 2019 collabora con il Comune di Bolzano Vicentino per il lancio, la promozione web, la formazione delle guide volontarie e l’organizzazione delle visite culturali del neonato Museo Diffuso d’arte religiosa dedicato a “Ubaldo Oppi”. Nel 2020 entra a far parte dello staff di ricerca e di formazione del CUS (Centro Universitario Sportivo) di Padova per il progetto europeo EN ROUTE | Enhancing Sport Profiles Skills Validation for new Tourist Routes | co-finanziato dal programma Erasmus+ KA2 Action Strategic Partnership – VET Innovation. Michela Menegus è autrice di post-fazioni e articoli di taglio culturale e turistico e nel 2015 ha pubblicato il saggio di gastronomia territoriale “diBOCCAinBOCCA“.
All’attività professionale ha affiancato l’impegno attivo di volontariato socio-culturale come Vicepresidente della Pro loco di Bolzano Vicentino per la realizzazione di eventi e l’ideazione di progetti culturali di rilievo a livello regionale e nazionale fino a dicembre 2013. Dal 2011 al 2015 è stata in carica come Consigliere e poi Segretario della Condotta Slow Food del Vicentino, preposta alla Comunicazione ed alla Progettazione di manifestazioni. E’ altresì attiva nel volotariato sportivo nell’ambito del mototurismo.
… e la “cipolla professionale”!
Dopo aver parlato di me alla terza persona voglio dedicare poche righe a introdurmi in prima persona.
Dopo un rapido sondaggio tra amici e conoscenti alla ricerca di un simbolo o un’immagine che mi rappresentasse alla fine ho intuito cosa poteva avvicinarsi ad esprimere la mia persona: sorprendentemente, una “cipolla”.
Non stupisca l’inusuale paragone: la metafora natural-culinaria mi è familiare per l’amore tormentato che porto da sempre verso la buona tavola e per il profondo rispetto che nutro per la natura. Io, come del resto altri spiriti creativi, siamo da sempre di tante varietà; cresciamo a fragili e sottili strati, assorbendo dall’ambiente circostante il nostro nutrimento e trattenendo tutto della nostra storia; riversiamo poi la nostra essenza a chi ce lo chiede.
Come le cipolle in cucina, abbiamo qualche delirio di onnipresenza e di onnipotenza: a volte siamo pungenti, ma senza essere dannosi. Anzi, valorizzando i prodotti con cui abbiamo a che fare e, esaltando i talenti con cui entriamo in contatto, rechiamo loro beneficio. E, una volta compiuta la nostra missione, sciogliamo discretamente la nostra presenza: dignitosi e virtuosi al pari delle cipolle, con la certezza di aver trasmesso un tocco di valore aggiunto ed un pizzico della nostra personalità. Così fanno i veri professionisti.