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Tag Archives: teatro

“A filo d’acqua: 4 novembre 1966″

“A filo d’acqua: 4 novembre 1966″
A filo d’acqua: 4 novembre 1966
Monologo teatrale e live painting performance

 

(in ordine alfabetico)

Autori:

Marcello De Boni e Michela Menegus

Sceneggiatori:

Marcello De Boni e Michela Menegus

Interprete:

Marcello De Boni

Voce narrante:

Silvia Baldinato

Maestri d’arte:    Pino Bassetto e Alessandro Beggio

Colonna sonora:Gabriele Grotto

L’opera teatrale “A filo d’acqua: 4 novembre 1966” è stata ideata, scritta e messa in scena da componenti dell’Associazione Culturale BOLArt in accoglimento dell’invito che l’Amministrazione Comunale di Bolzano Vicentino ha rivolto agli operatori territoriali per rievocare la memoria dei fatti dell’alluvione che ha colpito il territorio bolzanese nel novembre 1966. Oltreché alla strutturazione dell’esposizione fotografica e documentale “El Tesena rapace” ed alla sua digitalizzazione che aprirà venerdì 4 novembre e sarà visitabile fino al 13 novembre, l’Associazione Culturale BOLArt ha voluto tributare un omaggio al paese cimentandosi in un’opera di memoria inedita e innovativa, sia nei contenuti che nella forma.

Di qui la scelta di partire dal recupero di memorie orali di testimoni sopravvissuti alla tragedia del ’66 e di raccogliere i documenti tecnici e di cronaca relativi all’evento calamitoso da qui nasce poi la paziente ricostruzione dei fatti e la loro organizzarli in un impianto narrativo di prospettiva sia individuale che corale ad opera di Michela Menegus e Marcello De Boni.

L’opera “ A filo d’acqua” è stata strutturata in modo duale, mettendo in opera le risorse ed i talenti dei componenti dell’associazione, letterati e pittori in primis. La componente verbale, costituita da un monologo teatrale articolato su due voci, quella di Marcello De Boni e di Silvia Baldinato, e che spesso assume la forma di soliloquio, è sorretta dunque visivamente dalla raffigurazione pittorica dal vivo della tragedia, narrata in fieri dai pittori Pino Bassetto e  Alessandro Beggio secondo un sequenza temporale e una progressione geografica. Il monologo si divarica in una voce fuori campo, la quale espone la cronaca dei fatti in modo asettico, impersonale e conciso, e la voce di chi ha vissuto la tragedia, la quale condivide l’accaduto in modo soggettivo, intimo e suggestivo. La colonna sonora strumentale dal vivo è giocata sulle percussioni e appositamente concepita dal musicista Gabriele Grotta, con l’espressa finalità di rievocare il contesto e di amplificare l’aspetto emozionale della tragedia attraverso le sensazioni uditive.

Il monologo della durata di un’ora,si articola in nove capitoli

Preambolo “Acqua, sempre e solo acqua”  – Capitolo 1  “L’acqua scorre all’indietro” -  Capitolo 2  “Legni nell’acqua, uccelli nel cielo” – Capitolo 3  “La Bianchina galleggia” – Capitolo 4  “Una luce nel buio” – Capitolo 5  “Una dimenticanza fatale” – Capitolo 6  “Quella vecchia, ma tragica fattoria …” – Capitolo 7  “Vite in bilico” – Epilogo     “Un trattore per ricominciare”

raccontando l’alluvione in un crescendo di tensione, ma concludendo la drammatizzazione con uno spiraglio di speranza, non a caso rappresentata sia materialmente che simbolicamente dall’immagine del trattore a filo d’aqua.

“A filo d’acqua: 4 novembre 1966” – Monologo teatrale e live painting performance

Sabato 5 novembre 2016 ore 20.45 – Teatro Ariston, Piazza Roma, Bolzano Vicentino (Vicenza)

INGRESSO LIBERO E GRATUITO

 

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“L’epopea del contastorie tra i vigneti dei Colli Berici”

“L’epopea del contastorie tra i vigneti dei Colli Berici”

20 novembre 2013

L’epopea del contastorie tra i vigneti dei Colli Berici

A Castegnero arriva Veneto Mistero con il nuovo recital dello scrittore Giaretta

Venerdì 22 novembre alle ore 20.30 Veneto Mistero, il Festival di spettacoli culturali dedicato interamente ai luoghi leggendari e misteriosi della regione, spunta tra i vigneti dei Colli di Castegnero, nella storica tenuta vitivinicola Costalunga.

Questo evento, organizzato dalla Pro loco di Castegnero in collaborazione con l’Associazione Culturale BOLArt di Bolzano Vicentino, ha un titolo impegnativo che lascia presagire la vena sociologica della kermesse: “La figura del Contastorie tra timori ancestrali e paure moderne”.

Il nuovo spettacolo, sceneggiato a tre mani dallo scrittore Tommasino Giaretta, dalla copywriter Michela Menegus e dall’attore Marcello De Boni, nasce dall’esigenza, dopo cinque anni di festival sul mistero e sui filò, di ritagliare uno spazio di riflessione tutto dedicato al personaggio contastorie, mitico cantore e protagonista indiscusso dei filò della campagna vicentina del Novecento, che lo scrittore Giaretta aveva già celebrato in tempi non sospetti con i due suoi racconti: El filò (da Storie in corte, 2001) e Il Contastorie (da Oraponobi, 2005).

L’impianto di questo recital alterna monologhi, letture espressive e testi recitati ad opera dello stesso autore e del gruppo teatrale amatoriale I Semprepiùverdi e mira a ricreare l’atmosfera dei passati momenti di vita sociale nelle stalle, dove episodi di vita paesana e pettegolezzi venivano conditi da leggende e superstizioni. Ecco dunque messe in scena le fantasmagoriche storie popolari, come quella de L’Omo invisibile (da Orapronobi, 2005) e del salbaneo del L’Anfora misteriosa (dall’omonimo racconto inedito), e la rievocazione dei ripari nelle stalle nell’attesa dell’incursione del misterioso e famigerato aereo Pippo (da Il mondo di Tote, 2011) durante l’ultimo conflitto mondiale.

La performance, musicata dalla compositrice e fisarmonicista Bruna Patera, conosce dei picchi altamente lirici nel narrare l’ascesa, l’apice e quindi la fine dell’opera del contastorie: se il buio era il suo più grande complice nell’espletamento della sua missione, con l’avvento delle luci della televisione ed il conseguente cambiamento dello stile di vita delle famiglie nelle comunità di campagna, egli si trova esautorato del suo ruolo sociale di comunicatore conoscendo una morte in assoluta solitudine.

La scomparsa del contastorie marca l’inizio di quello che sarà la radicale trasformazione del mondo rurale tra i due secoli, che Tommasino Giaretta, da buon giornalista pubblicista e indagatore di fatti e personaggi tra la provincia di Vicenza e Padova, ha immortalato nei suoi cinque volumi di racconti, arrivando a ragione a guadagnarsi l’eredità delle “stimmate del narratore” che già furono del suo Jijio Costenaro.

Partecipazione libera. Posti limitati.

Info: proloco.castegnero@libero.itmichelamenegus@menegusmichela.com

Per saperne di più:

Veneto Spettacoli di Mistero: www.spettacolidimistero.it

Pro loco di Castegnero: www.prolococastegnero.it

Tommasino Giaretta: http://it.wikipedia.org/wiki/Tommasino_Giaretta

Associazione Culturale BOLArt: www.bolart.it

Az. Agricola Costalunga – Villa Maffei: www.costalungavini.com

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